L’obbligo di Green Pass sul posto di lavoro ha aperto diversi dubbi e problematiche. Vediamo cosa succede ad un lavoratore senza Green Pass e come incorre nell’assenza ingiustificata.
Assenza ingiustificata lavoratore senza Green Pass: dallo scorso 15 ottobre è stato introdotto l’obbligo di Green Pass per tutti i lavoratori, sia nel pubblico che nel privato.
La questione ha aperto alcune problematiche e domande: cosa succede ai lavoratori che non hanno la certificazione verde? Vediamolo insieme.
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Con l’introduzione dell’obbligo di Green Pass sul posto di lavoro si sono create non poche criticità.
Questo perché non tutti i lavoratori, allo stato attuale, sono vaccinati o decidono di farlo e, di conseguenza, alcuni potrebbero non possedere la certificazione verde.
La mancanza di certificazione verde può essere comunicata in diversi modi:
Tolta la possibilità di mettere tutti i lavoratori no Green Pass in smart working, è stato deciso di considerare assente ingiustificato il lavoratore che è sprovvisto di certificazione verde o esenzione, al momento dell’accesso sul luogo di lavoro.
Il lavoratore, infatti, non avrà conseguenze sul piano disciplinare (non sarà licenziato e manterrà il rapporto di lavoro), ma verrà considerato assente ingiustificato.
In questo modo, il lavoratore perderà il diritto alla retribuzione e tutti i compensi correlati, come i buoni pasto e i premi di produttività.
La misura è presente nel comma 6 dell’art. 3 del D.L. n.127//2021, nel quale si specifica che tutti i lavoratori, privi di certificazione verde o di esenzione, devono essere considerati assenti ingiustificati fino alla presentazione della certificazione e non oltre il 31 dicembre 2021, data che segna la fine dello stato di emergenza.
L’assenza ingiustificata del lavoratore senza Green Pass sussiste perché il datore (o un delegato), dopo aver constatato l’assenza della certificazione verde, deve allontanare il dipendente dal posto di lavoro.
L’assenza ingiustificata, data dalla mancata presentazione del Green Pass, non provoca conseguenze di natura disciplinare e il dipendente ha il diritto di conservare il proprio posto di lavoro. Si tratta di un caso unicum, poiché si differenzia dalla normale assenza ingiustificata, poiché quest’ultima, se prolungata, può portare al licenziamento.
Come previsto dall’art. 7 della legge 300/1970, non è possibile neanche fare un richiamo verbale nel casellario del lavoratore.
Nel Decreto Legge viene esplicato che, nei giorni di assenza, il lavoratore senza Green Pass perde il diritto alla retribuzione e a qualsiasi altro compenso, come le altre indennità legate alle sue mansioni, i premi di produttività e i buoni pasto.
Ci potranno essere problemi anche per la tredicesima, la quattordicesima, il trattamento di fine rapporto, i permessi retribuiti e le ferie (poiché il rapporto di lavoro è sospeso) e i contributi previdenziali e assistenziali (poiché il lavoratore non versa i contributi).
Perciò, il lavoratore senza Green Pass non avrà conseguenze disciplinari, ma per il periodo di assenza ingiustificata: