PA Digitale – lentepubblica https://www.lentepubblica.it Testata dedicata alla Pubblica Amministrazione Thu, 21 Oct 2021 13:28:24 +0000 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=5.8.1 https://www.lentepubblica.it/wp-content/uploads/2020/10/cropped-picto-lp-32x32.png PA Digitale – lentepubblica https://www.lentepubblica.it 32 32 L’importanza del supporto alla figura del Responsabile per la Transizione al Digitale https://www.lentepubblica.it/pa-digitale/supporto-responsabile-transizione-digitale/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=supporto-responsabile-transizione-digitale https://www.lentepubblica.it/pa-digitale/supporto-responsabile-transizione-digitale/#respond Fri, 22 Oct 2021 06:00:27 +0000 https://www.lentepubblica.it/?p=342481 La Pubblica Amministrazione deve necessariamente reggere il passo del cambiamento tecnologico e dell’innovazione: per questo motivo i Responsabili per la Transizione al Digitale, che siano già nominati o no, consapevoli del loro ruolo o no, quest’anno sono chiamati a rispondere alle richieste di AGID e MID rispetto a Piano Triennale ICT e PNRR. Una figura […]

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supporto-responsabile-transizione-digitaleLa Pubblica Amministrazione deve necessariamente reggere il passo del cambiamento tecnologico e dell’innovazione: per questo motivo i Responsabili per la Transizione al Digitale, che siano già nominati o no, consapevoli del loro ruolo o no, quest’anno sono chiamati a rispondere alle richieste di AGID e MID rispetto a Piano Triennale ICT e PNRR.

Una figura che ha numerosi e complessi compiti: in questo articolo risponderemo a una serie di domande dedicate a questo ruolo, cercando di comprendere quali sono le sue competenze, le sue funzioni e in quale modo si può supportare il suo operato.

Chi è il Responsabile per la Transizione al Digitale?

Secondo l’art. 17 del CAD (Codice dell’Amministrazione Digitale) il Responsabile per la Transizione al Digitale riveste una carica apicale all’interno dell’amministrazione con le seguenti caratteristiche:

  • competenze tecnologiche, informatico – giuridiche e organizzative
  • e poteri di impulso e coordinamento nel percorso di semplificazione e crescita inclusiva delle pubbliche amministrazioni.

Si tratta di una figura cruciale nell’ambito delle iniziative per la trasformazione digitale delle Pubbliche amministrazioni.

Infatti nella Circolare n. 3 del 1° ottobre 2018 dell’allora Ministro per la PA Giulia Bongiorno, si sollecitano tutte le amministrazioni a individuare al loro interno un Responsabile per la Transizione al Digitale (RTD).

La nomina del RTD nelle PA

Ciascuna PA deve così definire, con atto organizzativo interno, l’ufficio dirigenziale cui attribuire i compiti per la transizione digitale previsti dalla normativa.

Ricordiamo che per ciascun Ente delle tipologie “Pubbliche Amministrazioni”, a meno degli Istituti Scolastici, è presente nell’Indice delle Pubbliche Amministrazioni (IPA) un unico ufficio denominato “Ufficio per la transizione al digitale” il cui responsabile coincide con il “Responsabile per la Transizione al Digitale“.

Sarà compito dell’AgID fornire mensilmente al Dipartimento della funzione pubblica i dati relativi alle nomine registrate sull’Indice delle Pubbliche Amministrazioni.

La nomina del RTD all’interno degli Ordini Professionali

Si precisa anche che l’art. 17 CAD si applica anche “pubbliche amministrazioni diverse dalle amministrazioni dello Stato”, quindi riguarda anche gli Ordini Professionali.

In tal caso la nomina a Responsabile deve investire esclusivamente un soggetto interno all’ente che possiede adeguate competenze tecnologiche, informatico-giuridiche e manageriali e viene nominato dall’organo di vertice dell’Ente.

Ricordiamo che di recente l’ANAC ha stilato uno schema di linee guida per approfondire il tema della trasparenza per gli ordini ed i collegi professionali nazionali e territoriali.

E di recente lentepubblica.it ha dedicato un proprio webinar sulla nuova disciplina dedicata al regime della trasparenza per gli ordini professionali: potete riguardare l’intera registrazione a questo link.

Quali sono i suoi compiti?

Tra i vari compiti assegnati a questo specifico ruolo troviamo:

  • garantire operativamente la trasformazione digitale dell’amministrazione
  • coordinare lo sviluppo dei servizi pubblici digitali
  • adottare nuovi modelli di relazione trasparenti e aperti con i cittadini
  • curare la diffusione dei sistemi di identità e domicilio digitale, posta elettronica, protocollo informatico, firma digitale o firma elettronica qualificata e mandato informatico;
  • far rispettare le norme in materia di accessibilità e del processo di integrazione e interoperabilità tra i sistemi e servizi dell’amministrazione;
  • e infine favorire l’accesso dei soggetti disabili agli strumenti informatici e promozione dell’accessibilità.

I poteri del RTD nei confronti degli altri Dirigenti

Ovviamente il RTD ricopre un ruolo prioritario per quanto riguarda tutte le iniziative dell’amministrazione legate al digitale.

Pertanto riveste un ruolo gerarchicamente superiore a ogni altro dirigente anche per quanto riguarda pareri e verifiche.

Inoltre, ha poteri di impulso e coordinamento nei confronti di tutti gli altri dirigenti nella realizzazione degli atti preparatori e di attuazione delle pianificazioni e programmazioni previste dal Piano Triennale.

Si tratta, in buona sostanza, di una figura trasversale a tutta l’organizzazione, che in tal modo potrà agire su tutti gli uffici e aree dell’Ente.

Chi ha a che fare con il RTD?

Abbiamo appena sottolineato l’importanza del RTD all’interno della PA di riferimento: ma il suo ruolo è fondamentale anche per ciò che riguarda i rapporti esterni della sua Pubblica Amministrazione.

Si manifesta così come un tramite verso le altre PA per tutte le questioni legate alla digitalizzazione, in modo particolare in un rapporto bidirezionale con i seguenti interlocutori:

  • Governo – deve promuovere l’attuazione delle varie direttive;
  • Altre Pubbliche Amministrazioni – rappresenta il punto di riferimento per quanto riguarda l’interoperabilità dei sistemi;
  • Agenzia per l’Italia Digitale – è il principale referente per le attività di attuazione del Piano Triennale;
  • Difensore civico per il digitale – si occupa delle segnalazioni di cui sarà destinataria l’amministrazione;
  • Cittadini e imprese – rappresenta il principale responsabile rispetto alla funzionalità dei servizi online e dei diritti digitali.

Ultima scadenza per il 2021 prevista in materia di digitalizzazione che il RTD deve farsi carico?

Piena applicazione delle linee guida sulla formazione, gestione e conservazione dei documenti informatici, adottate dall’AgID entro il 31/12/2021.

Un servizio di supporto al Responsabile per la Transizione Digitale (RTD)

In questo contesto la Golem Net, software house specializzata in soluzioni dedicate alle PA, si propone di dare un supporto ed un ausilio nella risoluzione delle criticità e dei nodi più complessi che Comuni e Enti locali, ed Ordini Professionali, si trovano dinnanzi nello svolgimento del percorso di transizione al digitale.

Golem Net ha pertanto messo a punto un servizio dedicato agli Enti del territorio, questi i principali asset:

  • Mettere a disposizione competenze;
  • Fornire strumenti per potenziare le capacità dell’Ente (linee guida, attività e materiale per la formazione del personale);
  • Offrire servizi digitali sempre più rispondenti alle specifiche esigenze degli Enti del territorio e uniformi per gli utenti;
  • Assessment organizzativo e tecnologico dell’Ente
  • Definizione dell’agenda digitale dell’Ente
  • Supporto alla nomina del RTD dell’Ente se non già effettuata
  • Ciclo di 3 sessioni formative sui temi della Trasformazione Digitale, ideate e calibrate sulla base dello stato di maturità e degli obiettivi dei partecipanti
  • Assistenza telefonica sui temi della Transizione Digitale
  • Supporto per la dichiarazione di accessibilità sito web su piattaforma AgID
  • Supporto nella stesura del Piano Triennale dell’informatica comunale

A questo link potete richiedere maggiori informazioni e un preventivo, oppure potete in alternativa scrivere un messaggio WhatsApp al numero: 342 014 7374.

Mentre invece a questo link potete consultare la brochure con tutti i dettagli di questo servizio.

 

 

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TG Chiarelli – edizione numero 1 del 18 ottobre 2021 https://www.lentepubblica.it/pa-digitale/tg-chiarelli-18-ottobre-2021/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=tg-chiarelli-18-ottobre-2021 https://www.lentepubblica.it/pa-digitale/tg-chiarelli-18-ottobre-2021/#respond Tue, 19 Oct 2021 09:16:25 +0000 https://www.lentepubblica.it/?p=342336 Un’iniziativa interessante a cura del Dottor Simone Chiarelli: ecco l’edizione numero 1 del 18 ottobre 2021 del TG Charelli, striscia settimanale di aggiornamento giuridico. Si tratta di un programma gratuito in diretta (fruibile anche successivamente) nel quale si parla di Norme, Sentenze, Articoli, Concorsi, Approfondimenti e curiosità del mondo del diritto con un taglio innovativo. […]

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tg-chiarelli-18-ottobre-2021Un’iniziativa interessante a cura del Dottor Simone Chiarelli: ecco l’edizione numero 1 del 18 ottobre 2021 del TG Charelli, striscia settimanale di aggiornamento giuridico.


Si tratta di un programma gratuito in diretta (fruibile anche successivamente) nel quale si parla di Norme, Sentenze, Articoli, Concorsi, Approfondimenti e curiosità del mondo del diritto con un taglio innovativo.

Un contributo che può essere utili ai fini di formazione, aggiornamento e curiosità: prassi, normativa ma anche suggerimenti per la preparazione ai concorsi.

Il TG andrà in diretta con cadenza settimanale: con una rassegna completa su tutte le novità che riguardano il mondo del diritto. Pertanto appuntamento tutte le settimane, ogni lunedì.

A condurre le puntate è il Dottor Simone Chiarelli, dirigente di Pubblica Amministrazione Locale ed esperto in questioni giuridiche di diritto amministrativo nei settori degli appalti, SUAP, e disciplina generale degli Enti locali.

Chiunque volesse diventare inviato del TG può preparare un videocommento (di 1/3 minuti) su argomenti ritienuti interessanti (una norma, una sentenza, un caso concreto, dei quiz) ed inviarla a simone.chiarelli@gmail.com (con wetransfer o altro sistema) … se di interesse sarà trasmesso nella prossima edizione del TG

TG Chiarelli – edizione numero 1 del 18 ottobre 2021

Nel player video qui di seguito potete riguardare la prima edizione del TG Chiarelli.

 

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Il dipendente ha il diritto allo smart working se non ha il Green Pass? https://www.lentepubblica.it/pa-digitale/diritto-allo-smart-working-senza-green-pass/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=diritto-allo-smart-working-senza-green-pass https://www.lentepubblica.it/pa-digitale/diritto-allo-smart-working-senza-green-pass/#respond Thu, 14 Oct 2021 10:39:10 +0000 https://www.lentepubblica.it/?p=342173 È ormai imminente l’obbligo di Green Pass su ogni posto di lavoro. Ma i dipendenti hanno il diritto allo smart working se non hanno il Green Pass? Vediamolo insieme. Smart working e Green Pass: il prossimo venerdì, 15 ottobre 2021, verrà introdotto l’obbligo di possesso del Green Pass per accedere ad ogni luogo di lavoro, […]

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green pass smart workingÈ ormai imminente l’obbligo di Green Pass su ogni posto di lavoro. Ma i dipendenti hanno il diritto allo smart working se non hanno il Green Pass? Vediamolo insieme.


Smart working e Green Pass: il prossimo venerdì, 15 ottobre 2021, verrà introdotto l’obbligo di possesso del Green Pass per accedere ad ogni luogo di lavoro, sia pubblico che privato.

Nonostante la decisione abbia scatenato e continui a scatenare polemiche da parte di lavoratori, politici e sindacati, da venerdì sarà obbligatorio possedere la certificazione verde per poter andare al lavoro.

Ma, se i dipendenti non hanno il Green Pass, potranno sfruttare lo smart working? Vediamolo insieme.

Smart working e Green Pass: i dipendenti senza certificazione verde cosa faranno

Il premier Mario Draghi ha firmato due dpcm, uno per la pubblica amministrazione e uno per il settore privati, per certificare l’obbligo di Green Pass sul posto di lavoro.
La normativa è la stessa, nonostante alcune piccole differenze su alcuni aspetti.

Sul dpcm relativo alla pubblica amministrazione, però, c’è il divieto di eludere l’obbligo alla certificazione verde, lavorando da casa:

“Non è consentito in alcun modo, in quanto elusivo del predetto obbligo, individuare i lavoratori da adibire al lavoro agile sulla base del mancato possesso di tale certificazione. Il lavoratore che dichiari il possesso della predetta certificazione, ma non sia in grado di esibirla, deve essere considerato assente ingiustificato e non può in alcun modo essere adibito a modalità di lavoro agile. Non è consentito (…) che sia adibito a lavoro agile in sostituzione della prestazione non eseguibile in presenza”.

Nel decreto, quindi, viene specificato chiaramente che non si potrà ricorrere allo smart working per eludere l’obbligo di possesso del Green Pass. Inoltre, il dipendente che dichiari di avere la certificazione verde, ma che non sia in grado di esibirla, deve essere considerato assente ingiustificato e non può essere adibito allo smart working.

La conferma è arrivata dalle FAQ della Funzione Pubblica diffuse nelle ultime ore: maggiori informazioni qui.

Oltretutto, dal 15 ottobre, ci sarà il ritorno in presenza per la Pubblica Amministrazione.

Smart working e Green Pass: le criticità della questione

green pass smart workingLa gestione del Green Pass per chi è in smart working, però, non è ancora chiara. Nonostante il lavoro agile non sia un’alternativa valida per evitare la presentazione del Green Pass, ci sono alcune criticità.

Secondo alcune fonti di Palazzo Chigi, se il datore di lavoro chiede al dipendente di lavorare da casa, il Green Pass non verrà richiesto. Questo perché la certificazione verde non è una condizione necessaria per lavorare, bensì per accedere al luogo di lavoro.

Quali saranno le regole per il Green Pass a lavoro

Ricordiamo che l’obbligo scatterà venerdì 15 ottobre, per ogni dipendente, sia pubblico che privato. L’obbligatorietà sarà valida fino al 31 dicembre 2021, quando terminerà lo stato di emergenza.

L’obbligo riguarderà tutti i lavoratori: gli enti pubblici, gli organi costituzionali, i privati e gli impiegati nella Pubblica Amministrazione. L’obbligo è esteso anche ai soggetti esterni che svolgono attività formativa o lavorativa presso le pubbliche amministrazioni.

Per il settore privato, i lavoratori saranno tenuti ad esibire su richiesta il Green Pass, mentre, per quanto riguarda gli artigiani (idraulici, elettricisti, etc.), non ci sarà l’obbligo di presentazione della certificazione verde, poiché i padroni di casa non sono datori di lavoro, ma avranno la facoltà di richiederlo.

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Riguarda il Webynight del 13 Ottobre sul Controllo del Green Pass nella PA https://www.lentepubblica.it/pa-digitale/webynight-13-ottobre/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=webynight-13-ottobre https://www.lentepubblica.it/pa-digitale/webynight-13-ottobre/#respond Thu, 14 Oct 2021 06:40:02 +0000 https://www.lentepubblica.it/?p=342096 Ora è possibile riguardare l’ultimo WebyNight del 13 Ottobre, eccezionalmente di mercoledì: un seminario straordinario online ha esaminato tutto ciò che concerne la verifica e il Controllo del Green Pass nella PA. Un nuovo appuntamento promosso da La Settimana Giuridica, unitamente a lentepubblica.it, media partner dell’evento, con un webinar dedicato al Controllo del Green Pass nella […]

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Ora è possibile riguardare l’ultimo WebyNight del 13 Ottobre, eccezionalmente di mercoledì: un seminario straordinario online ha esaminato tutto ciò che concerne la verifica e il Controllo del Green Pass nella PA.


Un nuovo appuntamento promosso da La Settimana Giuridica, unitamente a lentepubblica.it, media partner dell’evento, con un webinar dedicato al Controllo del Green Pass nella PA.

Il seminario online si è tenuto Mercoledì 13 Ottobre a partire dalle ore 21:00.

L’evento si è focalizzato su “Il Controllo del Green Pass nella PA. Disposizioni, normative, linee guida, modelli organizzativi proposti ed eventuali implicazioni con il trattamento dei dati personali.”

Il Premier Draghi ha infatti adottato con dpcm le linee guida relative all’obbligo di possesso e di esibizione della certificazione verde COVID-19 da parte del personale delle pubbliche amministrazioni, a partire dal prossimo 15 ottobre.

A questo link potete consultare tutte le FAQ relative alle nuove verifiche.

Webynight del 13 Ottobre: il Controllo del Green Pass nella PA

Hanno partecipato all’evento come relatori, attraverso la mediazione del Dottor Santo Fabiano i seguenti relatori:

  • Sylvia Kranz – Funzionario pubblico Dirigente Ufficio Associato procedimenti disciplinari di 185 comuni e altre PaUnione dei Comuni della Bassa Romagna
  • Luigi Oliveri – Dirigente Area Servizi alla persona e alla comunità della Provincia di Verona, esperto di diritto amministrativo e di problematiche degli Enti Locali
  • Giovanni La Porta – Avvocato, Segretario generale titolare della convenzione di segreteria tra i Comuni di Roccastrada e Civitella Paganico (GR)
  • Annalisa Di Piazza  Segretario comunale e consigliere nazionale UNSCP per la Lombardia
  • Pasquale Monea Dirigente in ambito Locale e Regionale, Segretario Generale della Città Metropolitana di Firenze
  • Vito Bonanno Segretario Generale del Comune di Alcamo e Responsabile della prevenzione della corruzione e della trasparenza, esperto in materia di anticorruzione e trasparenza.

 

Potete riguardare la registrazione completa dell’evento nel player video qui di seguito.

 

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SPID per persone sotto tutela: alcune utili indicazioni https://www.lentepubblica.it/pa-digitale/spid-persone-sotto-tutela/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=spid-persone-sotto-tutela https://www.lentepubblica.it/pa-digitale/spid-persone-sotto-tutela/#respond Thu, 14 Oct 2021 06:30:03 +0000 https://www.lentepubblica.it/?p=342151 SPID per persone sotto tutela: alcune utili indicazioni dopo la dismissione dei vecchi PIN INPS per l’accesso ai servizi telematici dell’Istituto di Previdenza. Ricordiamo infatti che dal 1° ottobre il PIN INPS viene definitivamente dismesso per lasciare il posto allo SPID per accedere ai servizi telematici. I tutori, i curatori e gli amministratori di sostegno […]

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spid-persone-sotto-tutelaSPID per persone sotto tutela: alcune utili indicazioni dopo la dismissione dei vecchi PIN INPS per l’accesso ai servizi telematici dell’Istituto di Previdenza.


Ricordiamo infatti che dal 1° ottobre il PIN INPS viene definitivamente dismesso per lasciare il posto allo SPID per accedere ai servizi telematici.

I tutori, i curatori e gli amministratori di sostegno e gli esercenti la potestà genitoriale che attualmente utilizzano il PIN INPS per conto dei soggetti da loro seguiti, devono dunque attivarsi in vista della disattivazione dei PIN INPS.

SPID per persone sotto tutela

Per questi utenti è prevista la possibilità, dal 16 agosto 2021, di ottenere la delega dell’identità digitale per poter esercitare i diritti dei rispettivi soggetti rappresentati e dei minori presso i sistemi INPS.

Tale misura interessa non solo il minore o la persona con disabilità tutelata da queste figure, ma in generale il cittadino che sia impossibilitato ad utilizzare in autonomia i servizi online dell’INPS, il quale potrà delegare un’altra persona di sua fiducia all’esercizio dei propri diritti nei confronti dell’Istituto.

Ricordiamo che con il messaggio 1° ottobre 2021, n. 3305 l’Istituto comunica che è possibile registrare o revocare direttamente online la delega a una persona di fiducia, accedendo all’area riservata MyINPS, sezione “Deleghe identità digitali”, tramite le proprie credenziali SPID, CIE o CNS (c.d. “Delega SPID su SPID”).

Per registrare una delega online, il delegante, mediante una sua identità digitale SPID, CIE o CNS

  • può accedere al servizio online disponibile nell’area riservata “MyInps”, sezione “Deleghe identità digitali”, inserendo i dati identificativi e il codice fiscale del soggetto che si vuole designare come proprio delegato e l’eventuale scadenza desiderata della delega
  • la delega risulta immediatamente attiva. La registrazione della delega viene immediatamente notificata al delegato, laddove per lui siano disponibili contatti telematici certificati.
  • infine la delega registrata online avrà una durata minima di 30 giorni. Entro i quali non potrà essere revocata online, ma esclusivamente presso uno sportello INPS.

Qui di seguito vi indichiamo i casi esempio che si possono verificare per una delega.

Tutore di un anziano / disabile / minorenne che non può ottenere SPID agevolazioni-disabili-2021-guida-agenzia-entrate

Le credenziali SPID sono strettamente personali e non è possibile richiederle e utilizzarle per conto di terze persone.

In qualità di tutore di persone anziane, disabili o minorenni puoi richiedere la delega ad accedere ai servizi INPS con le tue credenziali SPID per conto delle persone soggette alla tua tutela (circolare INPS 12 agosto 2021, n. 127).

Per richiedere la registrazione della delega devi prenotare un appuntamento in presenza allo sportello della sede INPS e presentare la seguente documentazione:

Per prenotare l’appuntamento puoi chiamare il Contact center, al numero 803164 da rete fissa o 06164164 da rete mobile, o contattare la tua sede INPS di riferimento fissando un appuntamento tramite il portale INPS (Contatti>Le sedi INPS) oppure tramite app INPS Mobile.

Puoi trovare ulteriori istruzioni e tutorial nella sezione Contatti > Accedere alle Sedi INPS.

Il PIN INPS resterà attivo e può anche essere richiesto e utilizzato:

  • dagli extracomunitari non in possesso di un documento di identità riconosciuto nel sistema SPID
  • o da italiani o persone di altra nazionalità residenti all’estero, privi di documento di identità rilasciato in Italia.

regione-lazio-fondi-disabilita-gravissima

Bambino riconosciuto invalido dall’INPS

Come genitore di un minore, riconosciuto invalido dall’Istituto, puoi richiedere la delega ad accedere ai servizi online per ottenere le prestazioni alle quali tuo figlio ha diritto con le tue credenziali SPID. Per richiedere la registrazione della delega devi prenotare un appuntamento in presenza allo sportello della sede INPS e presentare la seguente documentazione:

Per prenotare l’appuntamento puoi chiamare il Contact center, al numero 803164 da rete fissa o 06164164 da rete mobile, o contattare la tua sede INPS di riferimento fissando un appuntamento tramite la tua area MyINPS, il portale INPS (Contatti>Le sedi INPS) oppure tramite app INPS Mobile.

 

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Garante Privacy: via libera a nuove modalità di verifica del Green Pass https://www.lentepubblica.it/pa-digitale/garante-privacy-verifica-green-pass/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=garante-privacy-verifica-green-pass https://www.lentepubblica.it/pa-digitale/garante-privacy-verifica-green-pass/#respond Thu, 14 Oct 2021 06:00:12 +0000 https://www.lentepubblica.it/?p=342144 Con l’approvazione dei DPCM in materia anche dal Garante della Privacy arriva il via libera alle nuove modalità di verifica del Green Pass. Il Garante per la protezione dei dati personali ha espresso, in via d’urgenza, parere favorevole ai Dpcm che introducono nuove modalità di verifica del green pass in ambito lavorativo pubblico e privato. […]

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garante-privacy-verifica-green-passCon l’approvazione dei DPCM in materia anche dal Garante della Privacy arriva il via libera alle nuove modalità di verifica del Green Pass.


Il Garante per la protezione dei dati personali ha espresso, in via d’urgenza, parere favorevole ai Dpcm che introducono nuove modalità di verifica del green pass in ambito lavorativo pubblico e privato.

Le nuove misure tengono conto delle interlocuzioni con l’Ufficio del Garante al fine di assicurare, nel rispetto della libertà di scelta in ambito vaccinale

  • sia il corretto adempimento degli obblighi di verifica da parte dei datori di lavoro pubblici e privati
  • sia il rispetto della disciplina di protezione dei dati personali e della disciplina di settore, europea e nazionale, in materia di certificazioni verdi, analogamente a quanto già previsto per le verifiche del Green pass per il personale scolastico.

Garante Privacy: via libera a nuove modalità di verifica del Green Pass

Lo schema sottoposto all’Autorità prevede, in particolare, che l’attività di verifica del possesso delle certificazioni verde Covid-19 possa essere effettuato anche attraverso modalità alternative all’app VerificaC19, quali l’impiego di un pacchetto di sviluppo per applicazioni (SDK), rilasciato dal Ministero con licenza open source, da integrare nei sistemi di controllo degli accessi ovvero, per i datori di lavoro pubblici e privati, mediante l’utilizzo di una specifica funzionalità della Piattaforma NoiPA o del Portale istituzionale INPS.

Infine è previsto, solo le p.a. con più di mille dipendenti, un servizio di interoperabilità applicativa con la Piattaforma nazionale-DGC.

Attività di verifica e rispetto della privacy

L’attività di verifica non dovrà comportare la raccolta di dati dell’interessato in qualunque forma, ad eccezione di quelli strettamente necessari, in ambito lavorativo, all’applicazione delle misure derivanti dal mancato possesso della certificazione.

Il sistema utilizzato per la verifica del green pass non dovrà conservare il QR code delle certificazioni verdi sottoposte a verifica, né estrarre, consultare registrare o comunque trattare per altre finalità le informazioni rilevate.

Per quanto riguarda la verifica mediante la Piattaforma NoiPa (per le Pa aderenti), il Portale dell’Inps (per i datori di lavoro con più di 50 dipendenti non aderenti a NoiPa) o mediante interoperabilità applicativa, la Piattaforma nazionale- DGC consentirà di visualizzare la sola informazione del possesso o meno di un green pass valido. Potranno essere sottoposti al controllo solo i lavoratori effettivamente in servizio per i quali è previsto l’accesso al luogo di lavoro, escludendo i dipendenti assenti per ferie, malattie, permessi o che svolgono la prestazione lavorativa in modalità agile.

Informativa sul trattamento dei dati

I dipendenti dovranno essere opportunamente informati dal proprio datore di lavoro sul trattamento dei dati attraverso una specifica informativa.

Per quanto riguarda le funzionalità disponibili sulla piattaforma NoiPa e sul Portale Inps dovranno essere adottate misure tecniche e organizzative per garantire un livello di sicurezza adeguato ai rischi presentati dai trattamenti. La verifica mediante interoperabilità applicativa sarà invece resa disponibile ai datori di lavori mediante un’apposita convenzione con il Ministero della salute.

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Attacco Ransomware a Maggioli: molti i Comuni coinvolti https://www.lentepubblica.it/pa-digitale/attacco-ransomware-maggioli-comuni/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=attacco-ransomware-maggioli-comuni https://www.lentepubblica.it/pa-digitale/attacco-ransomware-maggioli-comuni/#respond Wed, 13 Oct 2021 06:00:47 +0000 https://www.lentepubblica.it/?p=342072 Gli attacchi Ransomware continuano a mietere vittime: stavolta nel mirino è finita la Società Maggioli, con centinaia di Comuni coinvolti. Ricordiamo infatti che di recente era stato colpito dalla stessa tipologia di attacco l’intero CED della Regione Lazio nel bel mezzo della campagna vaccinale massiccia in corso. In quel caso anche le più alte cariche […]

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attacco-ransomware-maggioli-comuniGli attacchi Ransomware continuano a mietere vittime: stavolta nel mirino è finita la Società Maggioli, con centinaia di Comuni coinvolti.


Ricordiamo infatti che di recente era stato colpito dalla stessa tipologia di attacco l’intero CED della Regione Lazio nel bel mezzo della campagna vaccinale massiccia in corso. In quel caso anche le più alte cariche dello stato si erano sottoposte alla somministrazione in strutture sanitarie della regione. Avevamo parlato del caso in questo articolo.

Scopriamo invece cosa è successo di recente alla Società Maggioli. I suoi gestionali risultano colpiti da un attacco informatico che ha causato disagi e malfunzionamenti sui gestionali di centinaia di Comuni italiani.

Attacco Ransomware a Maggioli

L’attacco ai sistemi della Maggioli sarebbe avvenuto nella notte del 25 settembre, e la società avrebbe avuto conoscenza dell’accaduto solamente 11 ore dopo, a seguito di anomalie riscontrate sui sistemi.

Secondo alcune indiscrezioni, la tecnica utilizzata per l’attacco si deve ascrivere alla categoria ransomware: l’attacco informatico risulta condotto per mezzo di un virus di ultima generazione. Un virus realizzato appositamente dai cybercriminali per l’infrastruttura, che ha reso temporaneamente indisponibili alcuni server aziendali.

Secondo quanto riportato da Cybersecurity 360, il cryptolocker denominato “CONTI”, sembra abbia avuto come obiettivo diretto specificatamente la business unit “Maggioli Tributi”.

Sempre secondo quanto riportato dalla testata online i servizi compromessi sarebbero stati in particolare il servizio “Concilia Service”, un sistema per la gestione degli atti sanzionatori amministrativi relativi a violazione alle norme del Codice della Strada e altre norme di carattere amministrativo; e MT Tributi, spesso adottato dagli uffici Ragioneria.

Per chi non lo sapesse il ransomware è un tipo di malware che limita l’accesso del dispositivo che infetta, richiedendo un riscatto (ransom in inglese) da pagare per rimuovere la limitazione.

Queste tattiche forzano l’utente a pagare l’autore del malware per rimuovere il ransomware:

  • sia con un programma che decritti i file criptati
  • sia con un codice di sblocco che elimini le modifiche fatte dal ransomware.

Sono molti i Comuni coinvolti

L’attacco ha avuto una certa risonanza, e la Società ha dovuto infatti, come previsto dalla legge:

  • scrivere al Garante privacy in quanto sui server compromessi vi erano dati personali propri
  • e comunicare l’accaduto a tutti i clienti, ai sensi dell’art. 28 del Codice della Privacy, per dare loro evidenza dei fatti e quindi provvedere agli obblighi tipici dell’art. 33 dello stesso Codice.

Ad utilizzare i gestionali della Società sono numerosi Comuni Italiani, coinvolti in questo misterioso e potente attacco informatico e che hanno visto temporaneamente finire fuori uso tutti i propri software.

Attenzionare bene la Sicurezza

Ovviamente quanto capitato alla Società Maggioli pone alcun interrogativi sulla sicurezza dei dati pubblici, quindi serve sempre la massima attenzione.

Ricordiamo che per prevenire problematiche di questo tipo potrebbe bastare anche una semplice operazione di controllo e vigilanza.

Occorre in sintesi assicurarsi che le politiche legate ai protocolli di sicurezza informatica risultino applicate da tutti.

Pertanto non solo le Pubbliche Amministrazioni al vertice della “Piramide”, ma anche tutti i vari fornitori e sub-fornitori di servizi dovrebbero adeguare le proprie policy agli standard di sicurezza informatica internazionale.

 

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Riguarda il Webynight dell’11 Ottobre sulla Transizione Digitale https://www.lentepubblica.it/pa-digitale/webynight-11-ottobre/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=webynight-11-ottobre https://www.lentepubblica.it/pa-digitale/webynight-11-ottobre/#respond Tue, 12 Oct 2021 06:30:32 +0000 https://www.lentepubblica.it/?p=341999 Ora è possibile riguardare l’ultimo WebyNight di Lunedì 11 Ottobre: un seminario online ha affrontato tutto ciò che riguarda la transizione digitale nella Pubblica Amministrazione. Un nuovo appuntamento promosso da La Settimana Giuridica, unitamente a lentepubblica.it, media partner dell’evento, con un webinar dedicato alla Transizione Digitale. Il seminario online si è tenuto Lunedì 11 Ottobre […]

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webynight-11-ottobreOra è possibile riguardare l’ultimo WebyNight di Lunedì 11 Ottobre: un seminario online ha affrontato tutto ciò che riguarda la transizione digitale nella Pubblica Amministrazione.


Un nuovo appuntamento promosso da La Settimana Giuridica, unitamente a lentepubblica.it, media partner dell’evento, con un webinar dedicato alla Transizione Digitale.

Il seminario online si è tenuto Lunedì 11 Ottobre a partire dalle ore 21:00.

Focus su “La Transizione Digitale. La previsione normativa, gli adempimenti, le scadenze, le sanzioni, le azioni da compiere, le modalità organizzative.”

La digitalizzazione delle pubbliche amministrazioni ha un ruolo centrale nel Piano nazionale di ripresa e resilienza.

Questi in breve saranno i punti principali che guideranno la strategia di transizione digitale:
  • ammodernamento delle infrastrutture su tutto il territorio nazionale,
  • sfruttamento del cloud computing,
  • utilizzo dei dati della pubblica amministrazione,
  • avanzamento della cybersicurezza
  • una maggiore centralità delle persone e delle loro competenze.

Riguarda il Webynight del 4 Ottobre sulla Transizione Digitale

Hanno partecipato all’evento, attraverso la mediazione del Dottor Santo Fabiano i seguenti relatori:

  • Franco Pizzetti – Professore emerito in diritto costituzionale, Università di Torino, ex Presindete del Garante Privacy
  • Marco La Diega – Responsabile Protezione Dei Dati presso Assemblea Territoriale Idrica Palermo, esperto in digitale, settore pubblica amministrazione e aziende
  • Andrea Marella Esperto e Consulente per la trasformazione digitale nella PA
  • Carla Franchini – Funzionario dirigenziale del Comune di Coriano (RN)
  • Maurizio Bruno Consigliere regionale in Puglia, ex presidente della Provincia di Brindisi, ed ex sindaco della città di Francavilla Fontana (BR).
  • Massimo Balducci – Professore associato all’Università degli Studi di Firenze, Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali – Docente di Teoria dell’Organizzazione.

 

Potete riguardare la registrazione completa dell’evento nel player video qui di seguito.

 

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Come avere il Green Pass sempre sul proprio Smartphone con l’app IO e SPID https://www.lentepubblica.it/pa-digitale/green-pass-app-io-spid/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=green-pass-app-io-spid https://www.lentepubblica.it/pa-digitale/green-pass-app-io-spid/#respond Tue, 12 Oct 2021 06:20:47 +0000 https://www.lentepubblica.it/?p=342050 Ecco alcune indicazioni su come avere il Green Pass sempre sul proprio Smartphone con l’app IO e SPID. Il Green Pass è una Certificazione in formato digitale e stampabile, emessa dalla piattaforma nazionale del Ministero della Salute, che contiene un QR Code per verificarne autenticità e validità. Dal 15 ottobre e fino al 31 dicembre […]

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green-pass-app-io-spidEcco alcune indicazioni su come avere il Green Pass sempre sul proprio Smartphone con l’app IO e SPID.


Il Green Pass è una Certificazione in formato digitale e stampabile, emessa dalla piattaforma nazionale del Ministero della Salute, che contiene un QR Code per verificarne autenticità e validità.

Dal 15 ottobre e fino al 31 dicembre 2021, termine di cessazione dello stato di emergenza, l’utilizzo della Certificazione verde Covid-19 verrà esteso a tutto il mondo del lavoro pubblico e privato. È quanto prevede il decreto legge approvato dal Consiglio dei ministri il 16 settembre 2021.

Ricordiamo che il Ministero della Salute rilascia la Certificazione verde COVID-19 sulla base dei dati trasmessi dalle Regioni e Province Autonome relativi alla vaccinazione, alla negatività al test o alla guarigione dal COVID-19.

La certificazione è emessa in formato digitale stampabile. Si riceve una notifica o un avviso via email o via SMS che il certificato è pronto.

La Certificazione verde COVID-19 contiene un codice a barre bidimensionale (QR code) con una firma digitale del Ministero della Salute per impedirne la falsificazione.

Esiste comunque anche un modo per avere sempre a portata di mano il proprio green pass sul telefonino.

Green Pass sempre sul proprio Smartphone con l’app IO e SPID

Ma come fare per avere disposizione sullo smartphone il green pass per tutte le volte che serve?

La procedura è piuttosto semplice e richiede soltanto 2 cose:

  • scaricare l’app IO sul proprio telefono
  • ed avere attivato il servizio di SPID, l’identità digitale certificata.

Ricordiamo che SPID è il sistema di autenticazione che permette a cittadini ed imprese di accedere ai servizi online della pubblica amministrazione con un’identità digitale unica.

L’identità SPID è costituita da credenziali (nome utente e password) che vengono rilasciate all’utente e che permettono l’accesso a tutti i servizi online. (Maggiori informazioni a questo link).

Certificazione verde sull’App IO

Ma come funziona nello specifico?

Anche dopo aver fatto la vaccinazione o un tampone in passato, installando comunque l’app IO si possono ricevere tutti i certificati ancora in corso di validità.

Su IO si riceve un messaggio ogni volta che sarà disponibile un certificato intestato alla propria persona. Non dovrai richiederlo, né inserire codici o altri dati: è sufficiente aver fatto almeno una volta l’accesso all’app con SPID o CIE.

Non appena aprirai il messaggio, IO scaricherà dalla piattaforma nazionale il QR code e i dati del tuo certificato, che potrai mostrare direttamente dal tuo dispositivo.

Puoi salvare il QR code del certificato nella galleria fotografica del tuo dispositivo, come una qualsiasi altra immagine, così da poterlo mostrare facilmente anche se non hai a disposizione una connessione ad Internet.

Ricorda: la Certificazione verde COVID-19 contiene i tuoi dati personali, perciò meglio non condividere l’immagine sui social media o in altri contesti pubblici sul web.

Infine si può cliccare sul pulsante “dettagli” per leggere il contenuto del certificato e i relativi dati sanitari. Le informazioni, le stesse contenute nel QR Code, vengono inviate ad IO in assoluta sicurezza direttamente dalla Piattaforma del Ministero della Salute e vengono verificate ogni volta che visualizzi il certificato.

Il tutorial dell’App IO

Nel player video qui di seguito potete saperne di più in merito al Green Pass sull’App IO.

E chi non ha strumenti digitali?

Infine, chi non dispone di strumenti digitali (computer o smartphone) potrà rivolgersi al proprio medico di medicina generale, al pediatra di libera scelta o in farmacia per il recupero della propria Certificazione verde COVID-19.

Ricordiamo anche che le documentazioni rilasciate da

  • strutture sanitarie
  • farmacie
  • laboratori di analisi
  • medici di medicina generale
  • e pediatri di libera scelta

che attestano

  • l’avvenuta vaccinazione
  • la guarigione dall’infezione
  • o l’esito negativo di un test molecolare effettuato nelle 72 ore antecedenti o antigenico effettuato nelle 48 ore antecedenti

hanno analoga validità della Certificazione verde Covid 19.

 

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Istanza di accesso documentale per sanzione in tema di attività produttive https://www.lentepubblica.it/pa-digitale/istanza-accesso-documentale-sanzione-attivita-produttive/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=istanza-accesso-documentale-sanzione-attivita-produttive https://www.lentepubblica.it/pa-digitale/istanza-accesso-documentale-sanzione-attivita-produttive/#respond Fri, 08 Oct 2021 06:20:55 +0000 https://www.lentepubblica.it/?p=341950 La risposta ad un quesito su un’istanza di accesso documentale per una sanzione in tema di attività produttive, a cura del Dottor Andrea Bufarale. Un cittadino che ha ricevuto da questo ufficio regionale una sanzione in tema di attività produttive ha presentato istanza di accesso documentale ai sensi della L. 7 agosto 1990, n. 241, […]

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istanza-accesso-documentale-sanzione-attivita-produttiveLa risposta ad un quesito su un’istanza di accesso documentale per una sanzione in tema di attività produttive, a cura del Dottor Andrea Bufarale.


Un cittadino che ha ricevuto da questo ufficio regionale una sanzione in tema di attività produttive ha presentato istanza di accesso documentale ai sensi della L. 7 agosto 1990, n. 241, al fine di estrarre copia di tutte le sanzioni irrogate dall’Ente regionale sulla stessa materia negli ultimi dieci anni. E’ ammissibile?

a cura di Andrea Bufarale

Istanza di accesso documentale per sanzione in tema di attività produttive

L’art. 24 della citata L. 7 agosto 1990, n. 241, tra le esclusioni del diritto di accesso (applicabili anche agli istituti dell’accesso civico e dell’accesso generalizzato di cui all’art. 5, commi 1 e 2, D.Lgs. 14 marzo 2013, n. 33) include anche “le istanze di accesso preordinate ad un controllo generalizzato dell’operato delle pubbliche amministrazioni”.

La richiesta dell’interessato pertanto, può essere, con ragionevole certezza, ricondotta sotto l’alveo di tale fattispecie ovvero di “istanza di controllo generalizzato sull’operato della PA” in quanto richiede, senza alcuna selezione, di conoscere e di estrarre addirittura copia di tutte le sanzioni emesse dall’ufficio regionale in tema di attività produttive negli ultimi 10 anni.

L’istanza pertanto può ritenersi inammissibile sotto più profili, tra i quali, la circostanza che in relazione ai documenti richiesti non vi è un interesse immediato e diretto, né tantomeno concreto, dell’istante rispetto allo stesso nonché quella che la richiesta appare ingiustificatamente massiva. In tale senso la giurisprudenza (ad es., Cons. Stato, sez. VI, Sent. 25 agosto 2017, n. 4074), ha affermato che il diritto di accesso non è assoluto e incondizionato, ma subisce alcuni temperamenti, non potendosi tradurre in un controllo generalizzato sulla legittimità dell’azione amministrativa, ma deve essere strumentale alla tutela di un interesse personale di chi lo richiede.

Conclusioni

Pertanto, non è ammissibile una richiesta massiva di documenti di cui non è plausibilmente dimostrata l’idoneità a spiegare effetti diretti o indiretti nei confronti dell’istante, che si limita ad affermare genericamente che l’ottenimento di tale documentazione avrebbe permesso una ricostruzione più precisa delle circostanze di fatto, consentendole di meglio tutelare i propri diritti davanti alle competenti sedi. Se deve escludersi che la titolarità del diritto d’accesso risieda soltanto in una situazione funzionale all’esercizio di un interesse giuridicamente protetto e suscettibile di tutela giurisdizionale, la richiesta di accesso deve pur tuttavia sempre basarsi su un interesse percepibile concreto ed attuale.

A completa analisi, possiamo affermare che l’istanza non può essere ricondotta neanche sotto la fattispecie dell’accesso civico o generalizzato in quanto anche per tali istituti la richiesta massiva di documentazione non è ammissibile quando tale e contraria alla buona fede in quanto crea danni alla funzionalità degli uffici comunali (Cons. Stato Sez. VI, Sent., 13 agosto 2019, n. 5702).

In ultima analisi, anche a voler ammettere la richiesta, questa deve comunque fare i conti con i controinteressati, sostenendo la parte interessata i costi per le comunicazioni da parte dell’Ente, e con la tutela della riservatezza dei dati personali contenuti nei documenti richiesti quale interesse che nel bilanciamento dei contrapposti interessi certamente ha un peso rilevante nella materia di che trattasi in quanto riguardante la condizione soggettiva e lo status delle persone interessate.

 

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