Cittadini e Imprese – lentepubblica https://www.lentepubblica.it Testata dedicata alla Pubblica Amministrazione Fri, 22 Oct 2021 09:20:14 +0000 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=5.8.1 https://www.lentepubblica.it/wp-content/uploads/2020/10/cropped-picto-lp-32x32.png Cittadini e Imprese – lentepubblica https://www.lentepubblica.it 32 32 PNRR: ecco gli investimenti che dovranno gestire gli Enti Locali https://www.lentepubblica.it/cittadini-e-imprese/pnrr-investimenti-enti-locali/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=pnrr-investimenti-enti-locali https://www.lentepubblica.it/cittadini-e-imprese/pnrr-investimenti-enti-locali/#respond Fri, 22 Oct 2021 08:32:34 +0000 https://www.lentepubblica.it/?p=342512 La tempistica molto contratta appare problematica e fa emergere la necessità di un rafforzamento degli organici: questo perché gli Enti Locali sono chiamati a gestire tra i 66 ed i 71 miliardi investimenti per il PNRR. Gli Enti Locali saranno chiamati a gestire una quota importante del complesso delle risorse messe a disposizione dal Piano […]

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pnrr-investimenti-enti-localiLa tempistica molto contratta appare problematica e fa emergere la necessità di un rafforzamento degli organici: questo perché gli Enti Locali sono chiamati a gestire tra i 66 ed i 71 miliardi investimenti per il PNRR.


Gli Enti Locali saranno chiamati a gestire una quota importante del complesso delle risorse messe a disposizione dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, precisamente tra il 34,7 ed il 36,9% del totale delle risorse che verranno erogate. La cifra complessiva dei fondi che gli enti locali saranno chiamati a gestire in quanto soggetti attuatori del PNRR si aggira infatti tra i 66 ed i 71 miliardi di euro.

Lo riferisce Alberto Zanardi in qualità di consigliere dell’Ufficio Parlamentare di Bilancio in audizione davanti alla commissione per l’attuazione del federalismo fiscale.

PNRR: ecco gli investimenti che dovranno gestire gli Enti Locali

Zanardi fornisce qualche chiarimento anche in merito alla tempistica, spiegando che dagli allegati al PNRR emerge che la “finalizzazione” dei programmi è in larga parte prevista nella “seconda parte dell`orizzonte temporale coperto dal Piano”: pur considerando la possibilità di finanziare spese sostenute a partire dal 1 febbraio 2020 e che una quota prossima alla metà dei finanziamenti dovrebbe coprire interventi già previsti a legislazione vigente (e quindi in maniera indipendente dall`attivazione del Piano), entro il 2022 verrebbe erogato meno del 20% della spesa, mentre nel biennio 2024-25 si dovrebbe concentrare il 46% degli esborsi.

Questo significa che preso a riferimento il valore massimo di spesa pari a 70,6 miliardi, gli enti locali nel biennio 2024-2025 saranno chiamati a realizzare spese legate all’attuazione del PNRR per circa 16 miliardi all’anno.

In merito l’Ufficio Parlamentare di Bilancio fa notare come un simile valore rappresenti un incremento notevole rispetto al valore medio annuo dell’attuale spesa in conto capitale effettuata dalle Amministrazioni locali. Spesa il cui trend tra l’altro era già in crescita nel periodo 2018-2020 dopo il costante calo del decennio precedente, causato dai troppi vincoli imposti alle finanze degli enti locali.

Come sottolineato dallo stesso Zanardi numeri del genere fanno sorgere immancabilmente un interrogativo circa la capacità degli enti locali chiamati a realizzare tali interventi di fare fronte al carico amministrativo associato a simili flussi di spesa, anche alla luce della forte contrazione degli organici che ha caratterizzato l’ultimo decennio.

Le considerazioni dell’Ufficio Parlamentare di Bilancio

Una delle principali finalità del PNRR è quella di ridurre il divario tra il Nord ed il Sud del paese e secondo l’UPB, “l’effettiva riduzione dipenderà dall`adeguatezza delle strutture amministrative e tecniche dei livelli subnazionali di governo di predisporre progetti adeguati a rispondere alle diverse linee di investimento (si tenga conto che nel decennio scorso la dotazione di personale delle Amministrazioni locali si è significativamente ridimensionata) e, prima ancora, dalla capacità delle Amministrazioni centrali di orientare, attraverso l`attivazione di bandi/avvisi pubblici, l`allocazione dei fondi tra Enti in modo coerente con gli obiettivi del Piano”.

Sono due le principali criticità rilevate: da un lato, “l`eventualità che i bandi vedano una partecipazione di soggetti attuatori che non permette di allocare risorse secondo la regola del 40%; dall`altro, la possibilità che una graduatoria che consenta di ottemperare alla regola del 40% implichi l`accettazione di progetti di qualità non soddisfacente al momento della loro valutazione, il che potrebbe far emergere difficoltà di realizzazione nella fase successiva di attuazione. È necessario quindi – ha sottolineato Zanardi – un supporto, le cui modalità sono ancora da definire, per garantire assistenza tecnica alle Amministrazioni soggetti attuatori assicurando in tal modo non solo la loro partecipazione ai bandi ma anche un adeguato livello di qualità dei progetti. Il sostegno potrà avvenire anche attraverso il rafforzamento delle capacità tecniche del personale, in modo tale da consentire l`accesso ai finanziamenti anche ai soggetti storicamente in ritardo nella programmazione e nell`utilizzo delle risorse”.

Per quanto riguarda la riduzione del divario nelle dotazioni infrastrutturali tra i diversi territori, viene rilevato infine, come il successo dell’operazione per l’UPB “richieda una forte azione di coordinamento sul piano politico e metodologico tra i tanti strumenti e fondi oggi disponibili per questa finalità”.

 

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A cosa servono i software per analisi di bilancio e a chi sono consigliati https://www.lentepubblica.it/cittadini-e-imprese/software-analisi-di-bilancio/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=software-analisi-di-bilancio https://www.lentepubblica.it/cittadini-e-imprese/software-analisi-di-bilancio/#respond Fri, 22 Oct 2021 06:30:56 +0000 https://www.lentepubblica.it/?p=342257 Vediamo a cosa servono e perché sono importanti i software per l’analisi di bilancio nell’attività imprenditoriale.  L’analisi di bilancio è un importante report della salute di un’attività imprenditoriale. Si prepara considerando entrate e uscite, ma anche considerando l’andamento dell’attività durante l’anno appena trascorso. I dati così ottenuti consentono di valutare il patrimonio disponibile, la disponibilità […]

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software analisi bilancioVediamo a cosa servono e perché sono importanti i software per l’analisi di bilancio nell’attività imprenditoriale. 


L’analisi di bilancio è un importante report della salute di un’attività imprenditoriale. Si prepara considerando entrate e uscite, ma anche considerando l’andamento dell’attività durante l’anno appena trascorso. I dati così ottenuti consentono di valutare il patrimonio disponibile, la disponibilità economica e di misurare effettivamente i margini offerti dall’attività svolta. Attraverso l’utilizzo di un software per fare l’analisi di bilancio si rende più semplice tale attività, oltre a ridurre possibilità di errore e il tempo impiegato per svolgere tale compito.

Perché fare l’analisi di bilancio

Sostanzialmente l’analisi di bilancio consente di capire quanto un’impresa guadagna, all’atto pratico. Considerando ovviamente l’efficienza e l’efficacia della gestione effettuata nel corso dell’anno precedente all’analisi stessa. Solitamente l’analisi di bilancio viene svolta sia da consulenti esterni a un’azienda, sia da personale interno. Ricordiamo che il codice civile italiano rende obbligatorio per alcune imprese di effettuare l’analisi di bilancio. Si tratta però di un’attività che oggi svolgono moltissime realtà, anche tra quelle che non sono obbligate a presentarla regolarmente. Avere a disposizione un’analisi completa della situazione finanziaria ed economica di un’azienda permette infatti di misurare con certezza i risultati monetari dell’attività svolta nel corso dei mesi. Per fare un esempio pratico, un’analisi di bilancio che mostra forti carenze porta necessariamente a reinterpretare e modificare una o varie tra le attività svolte da un’azienda.

Come si fa l’analisi di bilancio

Come abbiamo già accennato oggi sono disponibili vari software per l’analisi di bilancio. Questi strumenti rendono molto più rapido il processo di redazione dell’analisi, oltre che limitare la possibilità di commettere errori, che sostanzialmente andrebbero a falsare il report ottenuto. Alcuni di questi software operano completamente in cloud, cosa che permette di avere a disposizione gli strumenti necessari ad effettuare l’analisi di bilancio sempre e ovunque, anche in mobilità. Oltre a questo offrono strumenti che consentono di importare rapidamente e senza errori tutti i dati necessari per predisporre il bilancio. In pratica chi svolge questo compito deve infatti acquisire i dati contabili dell’anno, verificarli e valutarli, in modo da ottenere un’analisi economica, un’analisi finanziaria e un’analisi patrimoniale. I dati risultati consentono di ottenere informazioni per quanto riguarda l’utile netto ottenuto dall’azienda.

Le caratteristiche di un buon software per l’analisi di bilancio

Come avviene per qualsiasi software utilizzato in azienda, anche i prodotti migliori che consentono di effettuare un’analisi di bilancio devono offrire un’interfaccia intuitiva ed essere semplici da utilizzare. Senza queste due caratteristiche principali sarà complicato usare il programma, cosa che potrebbe portare a errori grossolani o a un eccessivo tempo impiegato per svolgere il compito. Oltre a questo l’utilizzo del cloud rende più semplice lo svolgimento dell’operazione, soprattutto per chi opera come revisore esterno all’impresa. Ci sono poi software che offrono un preciso planning da seguire mentre si svolge l’analisi di bilancio, che aiuta a svolgere in modo corretto tutti gli step che riguardano questo tipo di verifica. I report possono poi essere redatti seguendo le prescrizioni di legge, o la predisposizione di documentazione accessoria, il tutto in modo automatico.

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Ecco le differenze tra Spid e Carta Nazionale dei Servizi https://www.lentepubblica.it/cittadini-e-imprese/differenze-spid-carta-nazionale-dei-servizi/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=differenze-spid-carta-nazionale-dei-servizi https://www.lentepubblica.it/cittadini-e-imprese/differenze-spid-carta-nazionale-dei-servizi/#respond Fri, 22 Oct 2021 06:30:46 +0000 https://www.lentepubblica.it/?p=342496 Lo Spid e la Carta Nazionale dei Servizi sono due strumenti per l’identità digitale. Ma quali sono le differenze? Vediamole insieme. Differenze Spid e Carta Nazionale dei Servizi: sia lo Spid che la Carta Nazionale dei Servizi sono due strumenti per l’identità digitale, che permette di accedere a diversi servizi online, come quelli della Pubblica […]

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differenze spid carta nazionale dei serviziLo Spid e la Carta Nazionale dei Servizi sono due strumenti per l’identità digitale. Ma quali sono le differenze? Vediamole insieme.


Differenze Spid e Carta Nazionale dei Servizi: sia lo Spid che la Carta Nazionale dei Servizi sono due strumenti per l’identità digitale, che permette di accedere a diversi servizi online, come quelli della Pubblica Amministrazione.

Ma quali sono le differenze fra i due? Vediamolo insieme.

Cos’è lo Spid

Lo Spid (Sistema Pubblico di Identità Digitale) è un servizio creato dalla Pubblica Amministrazione, gestito da AGID (l’Agenzia per l’Italia Digitale) che permette di accedere a diversi servizi online, tra cui quelli inerenti alla PA.

Con un’unica credenziale, il cittadino ottiene l’identità digitale, con cui viene riconosciuto dalla Pubblica Amministrazione.
L’identità Spid prevede tre diversi livelli di sicurezza, che consentono di accedere a diverse tipologie di servizi.

Lo Spid, come detto, permette ai cittadini di accedere ai servizi e alle applicazioni della Pubblica Amministrazione e dei privati aderenti, come amministrazioni locali e centrali, enti pubblici, agenzie e fornitori privati.

Può essere attivato con diversi gestori (di cui molti gratuiti), sia di persona che tramite webcam.

Cos’è la Carta Nazionale dei Servizi

differenze spid carta nazionale dei serviziLa Carta Nazionale dei Servizi (CNS) è un dispositivo fisico (Smart Card o chiavetta USB) che contiene un certificato digitale di autenticazione. Come lo Spid, è un sistema di autenticazione personale, che consente l’identificazione certa del cittadino in rete.

Permette di consultare i propri dati personali, resi disponibili dalle pubbliche amministrazioni e viene rilasciata solitamente dalla Camera di Commercio.

Autenticare la propria identità digitale con la CNS

Tramite la Carta Nazionale dei Servizi, si può autenticare la propria identità digitale, poiché contiene:

  • Certificato digitale: ovvero un equivalente elettronico di un documento d’identità;
  • Firma digitale del titolare: è l’equivalente informatico di una firma autografata su carta e ne ha lo stesso valore legale.

La Carta Nazionale dei Servizi può essere richiesta presso Regioni, Comuni, Camere di Commercio e certificatori autorizzati in Italia al rilascio della CNS.

Quali sono le differenze tra Spid e Carta Nazionale dei Servizi

Come abbiamo potuto vedere, sia lo Spid che la Carta Nazionale dei Servizi sono due servizi d’identità digitale, dedicate ai privati cittadini. Ma ci sono comunque alcune differenze importanti.

Per poter utilizzare la Carta Nazionale dei Servizi, c’è bisogno di un lettore digitale, poiché si tratta di un servizio con un supporto materiale. Al contrario, lo Spid è un servizio d’identità digitale completamente dematerializzato e può essere utilizzato in diverse modalità, come da mobile o tramite computer fisso.

Inoltre, è importante specificare che è possibile creare la propria identità Spid in diversi modi (anche al supermercato o in tabaccheria), mentre la Carta Nazionale dei Servizi può essere fatta solamente tramite presso enti pubblici e pochi certificatori autorizzati.

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Revoca Donazione Organi Carta d’Identità Elettronica: alcuni chiarimenti https://www.lentepubblica.it/cittadini-e-imprese/revoca-donazione-organi-carta-identita-elettronica/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=revoca-donazione-organi-carta-identita-elettronica https://www.lentepubblica.it/cittadini-e-imprese/revoca-donazione-organi-carta-identita-elettronica/#respond Fri, 22 Oct 2021 06:10:35 +0000 https://www.lentepubblica.it/?p=342488 Nel breve approfondimento odierno vi forniremo qualche chiarimento in merito alla Revoca della Donazione Organi nella Carta d’Identità Elettronica. Nella Carta d’Identità Elettrnica troviamo tra le novità rispetto al suo antenato cartaceo la previsione che il cittadino maggiorenne, in sede di richiesta al comune di rilascio, avrà la facoltà di indicare il proprio consenso, ovvero […]

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revoca-donazione-organi-carta-identita-elettronicaNel breve approfondimento odierno vi forniremo qualche chiarimento in merito alla Revoca della Donazione Organi nella Carta d’Identità Elettronica.


Nella Carta d’Identità Elettrnica troviamo tra le novità rispetto al suo antenato cartaceo la previsione che il cittadino maggiorenne, in sede di richiesta al comune di rilascio, avrà la facoltà di indicare il proprio consenso, ovvero diniego, alla donazione di organi e tessuti in caso di morte.

Il Centro Nazionale Trapianti assicura la gestione di tale informazione. Il rilascio della dichiarazione di volontà relativa alla donazione degli organi risulta facoltativo e si effettua solo sul territorio nazionale.

Nel nostro Paese per la manifestazione della volontà di donare vige il principio del consenso o del dissenso esplicito (art. 23 della Legge n. 91 del 1 aprile 1999; Decreto del Ministero della Salute 8 aprile 2000). Il “silenzio-assenso” introdotto dagli artt. 4 e 5 della Legge 91/99 non ha mai trovato attuazione.

Ma se si volesse operare la revoca in maniera esplicita, dopo aver acconsentito? Come si deve fare?

Revoca Donazione Organi Carta d’Identità Elettronica

Ai sensi degli articoli 15 22 del Regolamento (UE) 2016/679 del Parlamento europeo e del Consiglio del 27 aprile 2016, relativo alla protezione delle persone fisiche con riguardo al trattamento dei dati personali, nonché alla libera circolazione di tali dati e che abroga la direttiva 95/46/CE, il soggetto cui si riferiscono i dati personali resi in occasione della dichiarazione di volontà in ordine alla donazione di organi e di tessuti del proprio corpo successivamente alla morte, ha il diritto di ottenere dal titolare del trattamento:

  • oltre all’accesso ed all’integrazione dei dati che lo riguardano
  • nonché alla limitazione ed opposizione al loro trattamento
  • anche la cancellazione degli stessi per i motivi indicati dall’articolo 17 del citato Regolamento.

Volontà espressa in sede di rilascio o rinnovo Carta d’Identità

Nel caso in cui la volontà risulti manifestata in sede di rilascio o rinnovo della carta d’identità, il diritto di  cancellazione deve essere esercitato recandosi e/o scrivendo all’ufficio anagrafe del Comune presso cui si è resa la dichiarazione facendone apposita richiesta.

Si precisa che nell’ipotesi di richiesta di cancellazione dei dati non si ha una modifica della dichiarazione di volontà  precedentemente resa (da favorevole alla donazione a contraria o viceversa), ma una cancellazione della stessa.

Esercitando tale diritto, infatti, l’interessato richiede che vengano cancellati dagli archivi e dal Sistema Informativo  Trapianti (SIT) i dati forniti in occasione del rilascio della dichiarazione di volontà a donare.

La richiesta di esercizio del diritto di cui al citato articolo 17 deve essere rivolta al titolare del trattamento, che, nel caso di specie, è il Comune già individuato nel modulo di dichiarazione di volontà.

Iter operativo

Al fine di rendere omogenee le procedure per la cancellazione dei dati e perché si possa controllare e riscontrare il flusso delle richieste si segue il seguente iter operativo:

  • Presentazione da parte del cittadino di una richiesta scritta di cancellazione dei dati riguardanti la dichiarazione di volontà precedentemente resa, che contenga i propri dati anagrafici, il riferimento al documento d’identità in  occasione del quale è stata rilasciata la dichiarazione di volontà, la data e la firma, accompagnata da una copia di un documento didentità
  • Presa in carico della richiesta da parte dell’ufficio anagrafe del Comune, che provvede alla trasmissione della stessa al Sistema Informativo Trapianti del Centro Nazionale Trapianti (CNT). Il SIT procederà alla verifica  della presenza della dichiarazione ed all’avvio delle operazioni necessarie per la sua cancellazione dal database nazionale. Il SIT fornirà al Comune l’evidenza delle operazioni svolte (risultato della ricerca anagrafica prima della cancellazione, che conferma la presenza della dichiarazione di volontà dell’istante nel SIT, e risultato dopo la cancellazione, che evidenzia l’assenza dal SIT dei dati relativi all’interessato);
  • Se la dichiarazione di volontà è stata acquisita tramite il sistema demografico del Comune e non tramite il  sistema CIEonLine, il Comune deve provvedere alla cancellazione dei dati anche sulla propria base  informativa;
  • Riscontro all’interessato da parte del Comune del completamento delle operazioni a norma dell’art 12 del  Regolamento (UE) 2016/679, con conseguente restituzione dell’originale cartaceo (modulo firmato dal  cittadino) e dei risultati forniti dal CNT.
  • Se la dichiarazione di volontà è stata acquisita tramite il sistema demografico del Comune e non tramite il
    sistema CIEonLine, il Comune deve fornire, altresì, anche evidenza dell’avvenuta cancellazione dei dati dai
    propri archivi magnetici.

Procedure ulteriori per il competente ufficio del Comune

Il competente ufficio del Comune può scaricare dal sito del Centro Nazionale Trapianti (www.trapianti.salute.gov.it), alla  voce Informazioni per i Comuni, il facsimile del modulo da far compilare al cittadino in caso di richiesta di cancellazione della dichiarazione di volontà.

La comunicazione dall’ufficio anagrafe del Comune al CNT può avvenire per mezzo fax oppure tramite email, specificando nell’oggetto “Cancellazione Dichiarazione di volontà” ed allegando copia della richiesta presentata dal cittadino e del documento d’identità.

 

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La Sicilia e le Risorse del PNRR: a Piedimonte Etneo (CT) analisi di opportunità e criticità https://www.lentepubblica.it/cittadini-e-imprese/sicilia-pnrr-piedimonte-etneo/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=sicilia-pnrr-piedimonte-etneo https://www.lentepubblica.it/cittadini-e-imprese/sicilia-pnrr-piedimonte-etneo/#respond Thu, 21 Oct 2021 07:48:05 +0000 https://www.lentepubblica.it/?p=342440 La Sicilia e le Risorse del PNRR: nell’evento che si terrà oggi pomeriggio a Piedimonte Etneo (CT) focus su tutte le opportunità e le criticità che si possono presentare per i Comuni Siciliani. Per chi non lo sapesse, il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza è il piano preparato dall’Italia per rilanciarne l’economia dopo la […]

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La Sicilia e le Risorse del PNRR: nell’evento che si terrà oggi pomeriggio a Piedimonte Etneo (CT) focus su tutte le opportunità e le criticità che si possono presentare per i Comuni Siciliani.

Per chi non lo sapesse, il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza è il piano preparato dall’Italia per rilanciarne l’economia dopo la pandemia di COVID-19, al fine di permettere lo sviluppo verde e digitale del Paese.

Ricordiamo inoltre che il PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza) introduce alcune regole comuni da rispettare:

  • Il Piano dei conti integrato
  • La rilevazione unitaria della operazioni in contabilità finanziaria, economicopatrimoniale e analitica
  • La valorizzazione del patrimonio.

Pertanto tutti gli Enti devono organizzare e pianificare al meglio la gestione contabile delle risorse per rispettare queste regole e non incorrere in non conformità.

La Sicilia e le Risorse del PNRR: a Piedimonte Etneo (CT) analisi di opportunità e criticità

Si tratta di un’importante iniziativa organizzata da Confcooperative Sicilia con il patrocinio del Comune di Piedimonte Etneo (CT).

L’incontro istituzionale si terrà al Palazzetto dello Sport del Comune, in via Nuova del Convento, 8, a partire dalle ore 16:30 di oggi, 21 Ottobre 2021.

All’interno dell’evento sarà presentato dunque in dettaglio il nuovo PNRR, il più importante Piano di sviluppo che segnerà per i prossimi decenni la vita delle nostre comunità.

Questo il programma dettagliato della giornata:

  • Avvio dei lavori – Ore 16:30
  • Intervento di Gaetano ManciniPresidente Confcooperative Sicilia
  • Intervento di Giuseppe DacontoResponsabile Area Economica e Sviluppo Centro Studi Confcooperative – Fondosviluppo
  • Question Time
  • Chiusura dei lavori a cura di Ignazio PuglisiSindaco del Comune di Piedimonte Etneo (CT)

 

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Nuovi studi scientifici spingono verso misure alternative a vaccini e Green Pass? https://www.lentepubblica.it/cittadini-e-imprese/misure-alternative-vaccini-green-pass/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=misure-alternative-vaccini-green-pass https://www.lentepubblica.it/cittadini-e-imprese/misure-alternative-vaccini-green-pass/#respond Thu, 21 Oct 2021 07:03:36 +0000 https://www.lentepubblica.it/?p=342436 Alcune recenti ricerche accademiche, che fanno emergere dati contrastanti sui vaccini attuali, potrebbero spingere l’opinione pubblica a misure alternative agli attuali obblighi di vaccinazione e alla correlata copertura del Green Pass. Scopriamo più nel dettaglio di cosa si tratta. Nuovi studi sui vaccini e nuovi dati da elaborare Una ricerca scientifica recente della CDC COVID-19 […]

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misure-alternative-vaccini-green-passAlcune recenti ricerche accademiche, che fanno emergere dati contrastanti sui vaccini attuali, potrebbero spingere l’opinione pubblica a misure alternative agli attuali obblighi di vaccinazione e alla correlata copertura del Green Pass.

Scopriamo più nel dettaglio di cosa si tratta.

Nuovi studi sui vaccini e nuovi dati da elaborare

Una ricerca scientifica recente della CDC COVID-19 Vaccine Task Force, ad esempio, metterebbe in evidenza rischi di miocardite nei giovani, che in percentuale potrebbero superare i benefici del vaccino.

Lo studio può essere consultato in lingua inglese all’indirizzo:

https://www.cdc.gov/vaccines/acip/meetings/downloads/slides-2021-08-30/03-COVID-Su-508.pdf

Un altro studio, pubblicato sull’AHA Journals conclude che la proteina Spike SARS-CoV-2 comprometterebbe la funzione endoteliale tramite la sotto regolazione di ACE 2.

Anche di questo studio vi diamo il riferimento all’articolo originale:

https://www.ahajournals.org/doi/10.1161/CIRCRESAHA.121.318902.

Un ultimo studio, ad opera del Salk Institute, conclude che la nuova proteina spike del coronavirus potrebbe svolgere un ruolo chiave aggiuntivo nella malattia.

Il link dell’articolo originale in lingua inglese è disponibile all’indirizzo:

https://www.salk.edu/news-release/the-novel-coronavirus-spike-protein-plays-additional-key-role-in-illness/

Possibili misure alternative a vaccini e Green Pass?

In alternativa ai vaccini e quindi alla copertura del green pass, si pensa anche a nuove strategie di protezione dal Covid-19 sui luoghi di lavoro, nei mezzi di trasporto e anche nelle abitazioni, con tecniche di protezione innovative ma testate da anni anche contro l’esposizione ai virus e ai batteri.

Questi sistemi potrebbero rappresentare una soluzione alternativa utile a bloccare la trasmissione del virus negli ambienti dove vengono utilizzati.

Un esempio sono i prodotti della Puradigm, brevetto che certifica l’annullamento virale entro le 24 ore dall’istallazione in ambiente altamente infetto, di cui riportiamo link in lingua inglese: https://www.puradigm.com/validations/.

A tal proposito, infatti, per queste nuove tecnologie l’Università di Verona ha annunciato un Master Universitario internazionale di Secondo Livello “Oxygen-ozone therapy in the medical practice: from basic mechanisms to treatment” della durata di un anno rivolto esclusivamente a Laureati in Medicina e Chirurgia, italiani e stranieri, proprio per l’applicazione di queste soluzioni tecnologiche, per la prevenzione e gestione degli ambienti di lavoro consultabile al sito: https://www.corsi.univr.it/?ent=cs&id=1017&menu=home&lang=it.

 

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Una breve guida al Codice di Giustizia Sportiva https://www.lentepubblica.it/cittadini-e-imprese/codice-giustizia-sportiva/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=codice-giustizia-sportiva https://www.lentepubblica.it/cittadini-e-imprese/codice-giustizia-sportiva/#respond Thu, 21 Oct 2021 06:10:17 +0000 https://www.lentepubblica.it/?p=342431 In questo breve articolo riassiumiamo i punti più importanti che riguardano l’attuale Codice di Giustizia Sportiva. Scopriamone di più. Si ricorda che il Codice di giustizia sportiva regola l’ordinamento e lo svolgimento dei procedimenti di giustizia davanti alle Federazioni sportive nazionali e alle Discipline sportive associate. Resta ferma la competenza di ogni Federazione a definire […]

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codice-giustizia-sportivaIn questo breve articolo riassiumiamo i punti più importanti che riguardano l’attuale Codice di Giustizia Sportiva. Scopriamone di più.


Si ricorda che il Codice di giustizia sportiva regola l’ordinamento e lo svolgimento dei procedimenti di giustizia davanti alle Federazioni sportive nazionali e alle Discipline sportive associate.

Resta ferma la competenza di ogni Federazione a definire le fattispecie dei comportamenti rilevanti sul piano disciplinare, anche in conformità a quanto eventualmente previsto dalle Federazioni internazionali di appartenenza.

Scopriamo più nel dettaglio quali sono le specifiche di questo codice normativo applicato allo Sport.

Codice di Giustizia Sportiva

Il nuovo Codice è stato emesso con delibera 1590 del 9 aprile 2018 da parte del Consiglio Nazionale del CONI.

Qui di seguito riepiloghiamo alcuni punti, che troverete approfonditi meglio nel testo completo del Codice, in calce a questo articolo.

Ambito di applicazione del Codice

Il Codice regola l’ordinamento e lo svolgimento dei procedimenti di giustizia  e non si applica ai procedimenti relativi a violazioni delle norme sportive antidoping nonché agli organi competenti per l’applicazione delle corrispondenti sanzioni.

Processo Sportivo riforma-giustizia-associazioni-tribunali

Il processo sportivo attua i principi della parità delle parti, del contraddittorio e gli altri principi del giusto processo. 

I giudici e le parti cooperano per la realizzazione della ragionevole durata del processo  nell’interesse del regolare svolgimento delle competizioni sportive e dell’ordinato andamento dell’attività federale.

Organi di giustizia

Sono organi di giustizia presso la Federazione:

  • Il Giudice sportivo nazionale, i Giudici sportivi territoriali e la Corte sportiva di appello;
  • Il Tribunale federale e la Corte federale di appello. 

Per i casi e nei limiti previsti dallo Statuto del Coni, il Collegio di garanzia dello Sport  istituito presso il Coni costituisce organo di giustizia di ultimo grado.

Gli organi di giustizia agiscono nel rispetto dei principi di piena indipendenza, autonomia e riservatezza.

Diritto di agire innanzi agli organi di giustizia

Spetta ai tesserati, agli affiliati e agli altri soggetti legittimati da ciascuna Federazione il  diritto di agire innanzi agli organi di giustizia per la tutela dei diritti e degli interessi loro  riconosciuti dall’ordinamento sportivo.

L’azione è esercitata soltanto dal titolare di una situazione giuridicamente protetta nell’ordinamento federale.

Contributo per l’accesso ai servizi di giustizia

Ogni Federazione determina, a parziale copertura dei costi di gestione, la misura del contributo per l’accesso ai servizi di giustizia.

Il contributo non deve comunque essere tale  da rendere eccessivamente oneroso l’accesso ai servizi di giustizia.

Con delibera della Giunta Nazionale del Coni è fissata la misura massima del contributo, eventualmente differenziato per Federazione e tipologia di controversia.

Modalità e termini di versamento, condizioni di ripetibilità del contributo nonché di  eventuali depositi cauzionali previsti sono determinati da ogni Federazione con i rispettivi  regolamenti di giustizia, nel rispetto delle norme contenute nel presente Codice.

Poteri degli organi di giustizia

Gli organi di giustizia esercitano tutti i poteri.

Il giudice stabilisce, con provvedimento non autonomamente impugnabile, le modalità di svolgimento dell’udienza, anche disponendo l’eventuale integrazione del contraddittorio.

Il giudice non può rinviare la pronuncia né l’udienza. Se non quando ritenga la questione o la controversia non ancora matura per la decisione, contestualmente disponendo le misure all’uopo necessarie.

Può sempre ammettere la parte che dimostri di essere incorsa in decadenza per causa alla stessa non imputabile a compiere attività che le sarebbero precluse.

checklistRegistri dei procedimenti

Presso la Procura generale dello sport è istituito e custodito, anche con modalità informatiche, un registro generale dei procedimenti in corso presso ciascun ufficio del procuratore federale.

Il registro si articola in una o più sezioni ovvero uno o più registri particolari per l’apposita iscrizione e annotazione dei dati raccolti a norma dell’art. 12 ter dello Statuto del Coni, relativamente a:

  • relazioni periodiche inviate dal Procuratore federale;
  • poi notizie di illecito sportivo ricevute non in forma anonima dal Procuratore federale;
  • inoltre comunicazioni di avvio dell’azione disciplinare del Procuratore federale;
  • determinazioni di conclusione delle indagini del Procuratore federale;
  • e infine istanze di proroga del termine per la conclusione delle indagini del Procuratore federale.

Revisione o revocazione

Risulta ammesso il giudizio di revisione:

  • Contro le decisioni della Corte di appello federale per le quali sia scaduto il termine per il ricorso dell’incolpato al Collegio di Garanzia dello Sport
  • e contro le decisioni di quest’ultimo qualora il ricorso non sia stato accolto anche su istanza del Procuratore federale.

Il ricorso inoltre si ammette

  • quando la sanzione è stata applicata sulla base di prove successivamente giudicate false
  • o in difetto di prove decisive successivamente formate o comunque divenute acquisibili.

Il termine per proporre la revisione o la revocazione decorre rispettivamente dalla conoscenza della falsità della prova o della formazione di quella nuova ovvero dall’acquisizione del documento.

In ogni caso, il giudizio si svolge in unico grado e allo stesso si applicano le norme relative al procedimento di reclamo davanti alla Corte d’Appello Federale.

Se la revisione è accolta, non è più ammesso ricorso al Collegio di Garanzia dello Sport; ogni altra pronuncia rimane impugnabile con ricorso al Collegio di Garanzia dello Sport.

La revisione o la revocazione non sono più ammesse quando la parte interessata ha agito davanti all’autorità giudiziaria contro la decisione dell’organo di giustizia della Federazione o del Collegio di Garanzia dello Sport.

Il testo completo del Codice

A questo link potete consultare il testo completo del Codice di Giustizia Sportiva.

 

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Il Consiglio di Stato boccia le linee guida ANAC sugli Affidamenti in House https://www.lentepubblica.it/cittadini-e-imprese/consiglio-di-stato-linee-guida-anac-affidamenti-in-house/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=consiglio-di-stato-linee-guida-anac-affidamenti-in-house https://www.lentepubblica.it/cittadini-e-imprese/consiglio-di-stato-linee-guida-anac-affidamenti-in-house/#respond Thu, 21 Oct 2021 06:00:00 +0000 https://www.lentepubblica.it/?p=342424 Il Consiglio di Stato, in un recente parere, ha bocciato le recenti linee guida ANAC sugli Affidamenti in House. Scopriamone le motivazioni. Infatti, il Consiglio di Stato mediante il parere 01073/2021 avente ad oggetto “Autorità nazionale anticorruzione  – Linee guida recanti «Indicazioni in materia di affidamenti in house di contratti aventi ad oggetto lavori, servizi […]

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consiglio-di-stato-linee-guida-anac-affidamenti-in-houseIl Consiglio di Stato, in un recente parere, ha bocciato le recenti linee guida ANAC sugli Affidamenti in House. Scopriamone le motivazioni.


Infatti, il Consiglio di Stato mediante il parere 01073/2021 avente ad oggetto “Autorità nazionale anticorruzione  – Linee guida recanti «Indicazioni in materia di affidamenti in house di contratti aventi ad oggetto lavori, servizi o forniture disponibili sul mercato in regime di concorrenza ai sensi dell’articolo 192, comma 2, del decreto legislativo 18 aprile 2016 n. 50 e s.m.i.», ha praticamente messo in dubbio le tesi dell’ANAC.

Scopriamone di più.

Il Consiglio di Stato boccia le linee guida ANAC sugli Affidamenti in House

Ricordiamo che l’ANAC a Settembre aveva reso note le nuove linee guida sugli Affidamenti in House, evidenziando come questi dovessero essere considerati come un’eccezione e non come la regola.

La situazione delle società in house nell’ultimo periodo e stata caratterizzata da alcune prese di posizione della magistratura amministrativa in esito alle note sentenze della corte di giustizia e corte costituzionale (Corte di giustizia – Sezione IX, ord. 6 febbraio 2020, C-89/19, C-90/19, C-91/19 – Rieco s.p.a. – Corte Costituzionale sentenza n. 100 del 2020).

Adesso il Consiglio di Stato aggiunge un ulteriore tassello a questo puzzle.

Seguendo queste due pronunce sopra citate, anche secondo i giudici amministrativi appare confermato il vigente regime giuridico, che non sembra avere evidenziato, nell’attuale disciplina, problematiche talmente rilevanti da indurre inevitabilmente all’introduzione urgente di indirizzi non normativi ampliativi del campo applicativo dell’obbligo motivazionale.

Ciò detto i giudici sottolineano che si tratta di un parere facoltativo, su un oggetto che non é vincolante, né di natura normativa, rientrando le Linee Guida nella regolazione flessibile ex art. 213, comma 2, del cit. d.lgs. n. 50 del 2016.

Il testo completo del Parere

A questo link il testo completo del Parere fornito dai giudici amministrativi.

 

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Bonus acqua potabile: ecco tutto quello che c’è da sapere https://www.lentepubblica.it/cittadini-e-imprese/bonus-acqua-potabile/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=bonus-acqua-potabile https://www.lentepubblica.it/cittadini-e-imprese/bonus-acqua-potabile/#respond Wed, 20 Oct 2021 09:57:29 +0000 https://www.lentepubblica.it/?p=342396 Il bonus acqua potabile è un credito d’imposta pensato per ridurre il consumo di plastica. Vediamo di cosa si tratta nello specifico. Bonus acqua potabile: la nuova agevolazione fiscale è pensata per ridurre il consumo di plastica e razionalizzare l’utilizzo dell’acqua potabile. Si tratta di un credito d’imposta sulle spese sostenute per il miglioramento qualitativo […]

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bonus acqua potabileIl bonus acqua potabile è un credito d’imposta pensato per ridurre il consumo di plastica. Vediamo di cosa si tratta nello specifico.


Bonus acqua potabile: la nuova agevolazione fiscale è pensata per ridurre il consumo di plastica e razionalizzare l’utilizzo dell’acqua potabile. Si tratta di un credito d’imposta sulle spese sostenute per il miglioramento qualitativo delle acque.

Vediamo di cosa si tratta, come funziona e come fare richiesta.

Bonus acqua potabile: cos’è

Il bonus acqua potabile è un’agevolazione economica introdotta dalla Legge di Bilancio 2021, diventata operativa dal 17 giugno 2021.

L’agevolazione è riservata a chi acquista sistemi utili a migliorare la qualità dell’acqua potabile, sia a casa che in un’attività commerciale, professionale o imprenditoriale. Si tratta, quindi, di un credito d’imposta sulle spese sostenute sia per un miglioramento della qualità dell’acqua potabile e sia per la riduzione del consumo di contenitori di plastica.

Il bonus si articola come un credito d’imposta pari al 50% delle spese sostenute tra il primo gennaio 2021 e il 31 dicembre 2022, per l’acquisto o l’installazione di sistemi di:

  • Mineralizzazione;
  • Filtraggio;
  • Addizione di anidride carbonica alimentare (E290) o raffreddamento.

I richiedenti, quindi, potranno ricevere un rimborso della metà della spesa sostenute per l’acquisto di questi sistemi.

Bonus acqua potabile: come funziona

bonus acqua potabileIl bonus, come detto, è stato pensato per razionalizzare l’uso dell’acqua potabile ed evitare sprechi, ma anche per ridurre il consumo di contenitori di plastica, utilizzati spesso per l’acqua potabile.

Enea, l’Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile, è stata incaricata del monitoraggio del consumo dei contenitori di plastica.

Perciò, l’azienda trasmetterà telematicamente una relazione al Ministero della Transizione Ecologica, al Ministero dell’Economia e delle Finanze e al Ministero dello Sviluppo Economico.

I richiedenti potranno richiedere un rimborso fino a 500 euro per la spesa sostenuta. Perciò, il credito d’imposta del 50% potrà essere richiesto per spese fino ad un massimo di 1000 euro, che siano state sostenute dal primo gennaio 2021 al 31 dicembre 2022, per ciascun immobile, per quanto riguarda le persone fisiche.

Per le attività invece, sarà possibile richiedere un credito d’imposta su spese fino a 5000 euro.

Le agevolazioni, però, dovranno sottostare al tetto massimo fissato per il bonus: nella Legge di Bilancio, infatti, sono stati previsti 5 milioni l’anno, per i prossimi tre anni. Perciò, a seconda del numero di richieste che arriveranno, verrà calcolato il credito d’imposta. Se si dovesse superare il limite, la percentuale dei bonus potrebbe abbassarsi.

Bonus acqua potabile: chi può richiederlo

Il bonus acqua potabile è riservato sia ai privati cittadini che alle imprese.

Nello specifico, i soggetti richiedenti sono:

  • Persone fisiche;
  • Soggetti esercenti in arti, professioni o attività d’impresa;
  • Enti non commerciali, compresi gli enti religiosi civilmente riconosciuti e gli enti che appartengono al terzo settore.

Bonus acqua potabile: come fare domanda

Per poter richiedere il bonus, sarà necessario presentare la documentazione di tutte le spese sostenute, tramite fattura elettronica o documento commerciale, che presenti il codice fiscale del soggetto richiedente. Le persone fisiche dovranno effettuare il pagamento attraverso versamento bancario, postale o con altri sistemi di pagamento diversi dai contanti.

Poi, sarà necessario compilare il modulo di domanda presente sul sito dell’Agenzia delle Entrate.

La richiesta potrà essere inviata, in via telematica, dal 1° al 28 febbraio dell’anno successivo a quello in cui si sono sostenute le spese per l’installazione degli impianti e di consumo di acqua potabile.

La domanda potrà essere inviata tramite:

  • L’area riservata sul sito dell’Agenzia delle Entrate;
  • I canali telematici dell’Agenzia delle Entrate.

Dopo averla inviata, il richiedente riceverà, entro 5 giorni, una ricevuta che attesta la presa in carico della domanda.

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Alcune indicazioni sullo SPID per fruire dei Servizi della Pubblica Amministrazione https://www.lentepubblica.it/cittadini-e-imprese/spid-servizi-pubblica-amministrazione/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=spid-servizi-pubblica-amministrazione https://www.lentepubblica.it/cittadini-e-imprese/spid-servizi-pubblica-amministrazione/#respond Wed, 20 Oct 2021 09:44:32 +0000 https://www.lentepubblica.it/?p=342393 Ecco alcune indicazioni utili sullo SPID per fruire dei Servizi della Pubblica Amministrazione. L’Identità SPID (acronimo di Sistema Pubblico d’Identità Digitale) non è altro che l’identità digitale del cittadino, con cui poter accedere ai servizi della Pubblica Amministrazione, come l’INPS o l’Agenzia delle Entrate. L’Identità SPID è diventata recentemente obbligatoria col Decreto Semplificazioni di luglio […]

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spid-servizi-pubblica-amministrazioneEcco alcune indicazioni utili sullo SPID per fruire dei Servizi della Pubblica Amministrazione.


LIdentità SPID (acronimo di Sistema Pubblico d’Identità Digitale) non è altro che l’identità digitale del cittadino, con cui poter accedere ai servizi della Pubblica Amministrazione, come l’INPS o l’Agenzia delle Entrate.

L’Identità SPID è diventata recentemente obbligatoria col Decreto Semplificazioni di luglio 2020. Si tratta, quindi, di uno strumento indispensabile per i servizi online degli enti pubblici, compresa la richiesta di agevolazioni e indennità.

Per richiedere e ottenere le tue credenziali SPID devi esser maggiorenne e avrai bisogno di:

  • un indirizzo e-mail
  • il numero di telefono del cellulare che usi normalmente
  • un documento di identità valido (uno tra: carta di identità, passaporto, patente)
  • la tua tessera sanitaria con il codice fiscale

Maggiori indicazioni su come richiederlo sono disponibili a questo link.

SPID per i Servizi della Pubblica Amministrazione

Ricordiamo che lo SPID è il sistema di autenticazione che permette a cittadini ed imprese di accedere ai servizi online della pubblica amministrazione con un’identità digitale unica.

Infatti oramai tutti i servizi digitali della PA devono essere accessibili ai cittadini tramite l’autenticazione:

Lo SPID, sia in fase di autenticazione che di accesso ai servizi, rispetta gli standard di design e di sicurezza garantiti dai gestori di identità digitale accreditati e vigilati da AgID.

Inoltre garantisce a chiunque la stessa modalità di accesso ai diversi servizi pubblici online e riduce i costi sostenuti dalle amministrazioni per la gestione e la sicurezza dei propri sistemi di identificazione.

A Settembre 2021 le pubbliche amministrazioni che consentono l’accesso ai servizi online anche attraverso SPID sono circa 8.030.

Alcuni esempi di servizi della Pubblica Amministrazione cui si può accedere tramite SPID

Tanti i servizi della Pubblica Amministrazione a cui si può già accedere tramite SPID.

Qui di seguito elenchiamo a titolo esemplificativo tutta una serie di procedure disponibili mediante l’identità digitale SPID per i cittadini:

Agricoltura, pesca, silvicoltura e prodotti alimentari

  • Finanziamenti
  • Invio e richiesta documenti
  • Iscrizione a servizi
  • Servizi INAIL
  • Certificazione e Autocertificazione
  • Utilità
  • Visure, controllo e consultazione dati

Ambiente

  • Edilizia
  • Invio e richiesta documenti
  • Portali del cittadino
  • Servizi INAIL
  • Pagamento, controllo pagamenti, tasse e tributi
  • Visure, controllo e consultazione dati

Economia e finanze

  • Anagrafe
  • Fatturazione elettronica
  • Finanziamenti
  • Richieste e prenotazioni
  • Servizi INAIL, INPS, Servizi Sociali e della Comunità
  • Certificazione e Autocertificazione
  • Servizi di pagamento e controllo pagamenti
  • tasse e tributi
  • Servizi per le famiglie
  • Utilità
  • Visure, controllo e consultazione dati

Energia

  • Visure, controllo e consultazione dati

Giustizia, sistema giuridico e sicurezza pubblica

  • Servizi INPS
  • Utilità

Governo e settore pubblico

  • Anagrafe
  • Edilizia
  • Finanziamenti
  • Invio e richiesta documenti
  • Iscrizione a servizi
  • Portali del cittadino
  • Richieste e prenotazioni
  • SUAP Sportello Unico Attività Produttive
  • Servizi INAIL, INPS e Servizi Sanitari
  • poi Servizi Sociali e della Comunità
  • Certificazione e Autocertificazione
  • Avvisi e notifiche
  • Connettività pubblica
  • Pagamento, controllo pagamenti, tasse e tributi
  • Servizi per dipendenti pubblici
  • Utilità
  • Visure, controllo e consultazione dati

Istruzione, cultura e sport

  • Finanziamenti
  • Invio e richiesta documenti
  • Iscrizione a servizi
  • Richieste e prenotazioni
  • Audio, Video e Multimediali
  • Servizi INAIL e INPS
  • Servizi Scuola e Università
  • pagamento
  • controllo pagamenti
  • tasse e tributi
  • Servizi per le famiglie
  • Visure,
  • controllo e consultazione dati

Popolazione e società

  • Anagrafe
  • Edilizia
  • Finanziamenti
  • Invio e richiesta documenti
  • Portali del cittadino
  • Richieste e prenotazioni
  • Servizi Sociali e della Comunità
  • Certificazione e Autocertificazione
  • Avvisi e notifiche
  • Connettività pubblica
  • Servizi per le famiglie
  • Utilità
  • Visure, controllo e consultazione dati

Regioni e città

  • Edilizia
  • Invio e richiesta documenti
  • Portali del cittadino
  • SUAP Sportello Unico Attività Produttive
  • Servizi di Certificazione e Autocertificazione
  • Visure, controllo e consultazione dati

Salute

  • Anagrafe
  • Fascicolo Sanitario Elettronico
  • Servizi INAIL
  • Servizi INPS
  • infine Servizi Sanitari

Trasporti

  • Invio e richiesta documenti
  • Servizi INAIL
  • Certificazione e Autocertificazione

Le PA per attivare lo SPID

La Pubblica Amministrazione, oltre a fornire i servizi e a facilitare il loro utilizzo tramite SPID, offrono anche la possibilità di attivare direttamente lo SPID, in “concorrenza” ad altri soggetti privati.

Pertanto anche le pubbliche amministrazioni possono aiutare ad ottenere SPID, verificando l’identità personale presso i loro uffici.

Dopo la verifica l’utente riceverà via e-mail un file (denominato “pacchetto di attivazione”) che potràusare online per completare il riconoscimento ed ottenere SPID, scegliendo uno tra i seguenti gestori di identità pubblici (l’elenco è tratto dal sito SPID ed è in continuo aggiornamento) che hanno aderito alla nuova modalità.

Gestori di identità disponibili

I soggetti aggregatori

Infine un cenno alla figura del soggetto aggregatore, che agevola l’ingresso nel circuito SPID delle pubbliche amministrazioni (ad esempio i piccoli comuni) offrendo loro la possibilità di rendere accessibili i propri servizi online tramite SPID.

I soggetti aggregatori sono Pubbliche Amministrazioni o privati che offrono a terzi (soggetti aggregati, ad esempio i piccoli comuni) la possibilità di rendere accessibili i servizi con SPID in due modalità (l’una non esclude l’altra):

  •  “light”, in cui l’Aggregatore di servizi pubblici o privati provvede alla funzione di autenticazione con SPID tramite l’infrastruttura in uso all’Aggregato, su cui è stata installata la soluzione fornita dall’Aggregatore;
  •  “full”, in cui l’Aggregatore di servizi pubblici o privati provvede alla funzione di autenticazione con SPID per conto dell’Aggregato, tramite propria infrastruttura.

Le amministrazioni che necessitino di un supporto per aderire al sistema SPID possono scegliere uno dei soggetti aggregatori riconosciuti da AgID, semplificando il percorso per rendere disponibili i propri servizi in rete tramite l’identità digitale.

 

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